CAI RIETI, MISSIONE ESPLORATIVA SULL’HIMALAYA: MARTEDÌ LE TESTIMONIANZE AL FLAVIO

 

Foto che parlano da sole dei grandi spazi delle montagne: è il risultato di un interessante e avventuroso reportage nato dal trekking nella regione più orientale del Himalaya indiano, il North Sikkim, considerato ancora Restricted Area Permit  e situato tra Nepal, Cina e Bhutan. Un cammino molto lungo e faticoso, partito da Calcutta, passando per selvaggi ambienti subtropicali fino al Passo di Goecha-La (5.000 mt di quota), completamente innevato fuori stagione a causa del Ciclone Phailin e inaccessibile con l’attrezzatura a disposizione. Sono stati nove i trekkers guidati dall’indiano Anindya Mukherjee, primo alpinista a raggiungere da Sud il Colle Zemu e dal veterano capo spedizione del CAI di Montecchio Franco Brunello, pluripremiato per le sue imprese alpinistiche. I tre trekkers del CAI di Rieti, Fabio Desideri, Riccardo Seri e Antonello Venga ricostruiranno la loro esperienza in una serata alpinistica che si annuncia molto attesa e particolare. L’appuntamento organizzato dal CAI di Rieti e dall’Associazione Passione Montagna, con la collaborazione del Comune di Rieti, è per martedì alle ore 18 presso la Sala Stampa del Teatro Vespasiano (ingresso libero). Attraverso la voce dei protagonisti e di una selezione dei loro scatti fotografici, ci sarà l’occasione di ripercorrere incontaminati paesaggi montani, di conoscere schegge di stili di vita, costumi sociali e religiosi come il Diwali (la grande festa indiana delle luci) di comunità lontanissime, che vivono in una condizione totalmente differente dalla nostra. Ma la serata intende mostrare anche il lato più complesso di un avvicinamento in alta quota: oltre che di paesaggi montani, passi innevati e altitudini, i tre trekkers parleranno di sensazioni, gioie e paradossi provati lungo l’arco di tre settimane d’avventura e determinazione. Si è trattato infatti di un trekking con un obiettivo speciale, un trekking d’avanscoperta e di forte impronta esplorativa che mirava al raggiungimento del ghiacciaio Tonghsiong dove presumibilmente si pianterà il Campo Base della spedizione sul Massiccio del Kanchenzonga. Organizzata per fine marzo 2014 dai CAI di Montecchio Maggiore e di Rieti, l’importante impresa dovrebbe operare fino alla fine di maggio. Quasi due anni di preparazione e un progetto alpinistico-interculturale molto complesso, di taglio internazionale. Per questo motivo la spedizione è stata l’unica che ha ricevuto prestigiosi patrocini: quello ufficiale del Club Alpino Italiano per festeggiare i 150 anni della sua nascita a Torino, quello della Fondazione di Vittorio Sella di Biella, infine quello di Mountain Wilderness Italia. Sarà infatti la prima spedizione che riuscirà a penetrare in una zona del Sikkim mai aperta finora agli occidentali. Dopo mesi di ricerca culturale e di confronto su documenti e mappe, dopo decine di lettere e richieste di estenuanti permessi, la spedizione ha fissato con chiarezza il suo obiettivo. E’ stata confermata l’ipotesi del capo spedizione, l’alpinista vicentino Alberto Peruffo, di salire per una via inedita la Vetta Sud del Kanchenzonga (8.476 m) attraverso la cresta Est Sud Est. Saranno i primi occidentali ad entrare nell’area del Colle Zemu da Sud, toccando il Zemu Peak (circa 7.780 m), il rilievo più alto al mondo ancora da scalare, e tentando di attraversare per la prima volta da Sud a Nord il Zemu Gap. Rieti figura nel team composto da otto alpinisti ed esploratori (sei italiani, un indiano e un peruviano) grazie alla partecipazione del fotografo professionista e noto alpinista Enrico Ferri che preciserà le novità più significative della spedizione. Foto: CAI ©

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