BATTERIO NELLA RICOTTA, MUORE ANZIANO E TRE INTOSSICATI GRAVI

Riportiamo la notizia pubblicata nell’edizione odierna del Corriere di Rieti sui casi delle gravi intossicazioni alimentari registrate in Sabina negli ultimi giorni.

 

Un anziano deceduto, un uomo ricoverato in terapia intensiva all’ospedale provinciale San Camillo de’ Lellis e una coppia di coniugi colpiti da dolori intestinali spasmodici, vomito e dissenteria a seguito di una forte intossicazione alimentare. Ad accomunare le quattro persone il luogo di residenza, la Sabina, e l’aver consumato, più o meno ad inizio ottobre, ricotta e latticini prodotti da una nota azienda. Il primo a rivolgersi al pronto soccorso dell’ospedale San Camillo de’ Lellis in gravi condizioni è stato proprio l’anziano, un settantaquattrenne di Poggio Mirteto. Secondo quanto ricostruito successivamente il pensionato, avrebbe mangiato quei formaggi presso una struttura per anziani che frequentava di sovente. Il quadro clinico del paziente è risultato subito molto preoccupante per i sanitari del pronto soccorso anche a fronte di una già compromessa condizione di salute e dell’età piuttosto avanzata. Le sintomatiche hanno fatto immediatamente sospettare un’intossicazione alimentare e, i sospetti, sono stati confermati prima dai risultati degli esami clinici condotti e successivamente, dopo l’avvenuto decesso, dalla relazione del medico legale che ha eseguito l’esame autoptico sul cadavere. L’anziano, infatti, è deceduto a causa della contrazione di una listeriosi, malattia infettiva che si contrae solitamente ingerendo alimenti contaminati dalla “listeria monocytogenes”, un batterio aerobio che si può trovare nei cibi crudi. Inutili i tentativi dei medici del reparto di malattie infettive di salvare la vita dell’uomo.  Identico il quadro clinico dell’uomo di 45 anni, sempre residente in Sabina e più precisamente nel Comune di Casperia, che resta ancora oggi ricoverato all’ospedale de’ Lellis nel reparto di rianimazione. Anche su di lui, che si è rivolto al pronto soccorso dell’ospedale provinciale in condizioni preoccupanti, sono stati effettuati prelievi ed esami clinici per avere la certezza di essere di fronte al secondo caso di listerite nel giro di pochissimi giorni. L’uomo non sembra essere per ora in pericolo di vita ma le sue condizioni permangono gravi. E’ andata, per fortuna, meglio ai due coniugi di Poggio Mirteto. Anche loro, secondo quanto raccontato, avrebbero iniziato ad accusare i classici sintomi derivanti da un’intossicazione alimentare: forti dolori addominali, nausea e dissenteria, il tutto dopo aver mangiato dei formaggi confezionati nella stessa azienda casearia. I formaggi in questioni sarebbero stati acquistati presso un supermercato di una nota catena commerciale di Poggio Mirteto e, di certo, quando sono stati consumati, non avevano superato la data di scadenza ed erano stati regolarmente conservati, almeno dopo l’acquisto. Esclusa quindi la possibilità che la contaminazione possa essere avvenuta al di fuori dello stabilimento di produzione. Per ora nessun allarme è stato lanciato dalla Asl di Rieti, ma, come previsto dalla prassi, la stessa azienda ha allertato le autorità competenti in materia per svolgere i controlli presso l’azienda produttrice. Gli uomini del Nucleo carabinieri per la tutela della salute (Nas) di Viterbo, assieme al Servizio veterinario di Rieti, hanno già effettuato i primi controlli presso lo stabilimento di produzione dove sono stati prodotti i formaggi in questione per determinare le cause della “listeriosi” umana. La morte dell’uomo e gli altri tre casi di contaminazione hanno generato preoccupazione nella popolazione sabina, tuttavia, secondo quanto fatto sapere dalla stessa Asl non ci sarebbe nessun pericolo di contaminazione ulteriore; trattandosi, infatti, di latticini freschi, tutti prodotti della stessa partita, che potrebbero essere stati contaminati dal batterio, se invenduti, e quindi già ritirati dagli scaffali dei negozi e supermercati che commercializzano il marchio. Fonte: Corriere di RietiFoto: Lovri ©

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