GIORGIO RAGGI, LO “ZAR UMBRO” DELLA COOP FINISCE NEL MIRINO DEL FATTO QUOTIDIANO

Giorgio Raggi, presidente del consiglio di sorveglianza di Coop Centro Italia, volto che i reatini hanno imparato a conoscere per aver presentato di recente alla città il nuovo progetto di riqualificazione sull’ex Zuccherificio (leggi1leggi2), è finito nell’inchiesta del Fatto Quotidiano, firmata da Giorgio Meletti, sugli “oligarchi rossi che giocano in Borsa con i soldi della Coop”.

Sul quotidiano diretto da Antonio Padellaro, Raggi viene soprannominato “lo zar dell’Umbria” e vengono ricostruite alcune delle sue operazioni non esattamente profittevoli, che rientrano in uno schema secondo cui, come scritto in prima pagina, “le nove grandi cooperative del consumo raccolgono 10.4 miliardi di euro attraverso il prestito soci con cui si dedicano alla speculazione finanziaria… un sistema bancario parallelo che ha bruciato milioni su Montepaschi e Unipol”. «La Coop umbra presieduta da Raggi ha fatto strike – scrive il Fatto – riuscendo a perdere soldi sia sul Montepaschi sia sulla Popolare di Spoleto (commissariato con vertici arrestati).

Il capolavoro di Raggi è stato vendere una ventina di supermercati al Fondo Etrusco, società immobiliare del Monte dei Paschi e dell’ex vicepresidente della banca senese, Francesco Gaetano Caltagirone, per non vendere le azioni del Monte dei Paschi, considerate “strategiche” (che non vuol dire niente ma suona bene). Così adesso le azioni non valgono quasi più niente, ma ogni anno la Coop paga milioni in affitti al Fondo Etrusco, di cui però ha preso delle quote, cosicché partecipa alla speculazione contro se stessa».

Foto: Emiliano GRILLOTTI ©

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