PETRANGELI: “HO PENSATO DI DIMETTERMI, MA AVREI TRADITO 15 MILA ELETTORI”

Giunta azzerata, venti giorni per farne una nuova (“Ma potrebbe essere anche la stessa”, annuncia) e appello alla responsabilità di tutti. Il sindaco Petrangeli parla in un’aula consiliare afosa e affollata, dove ad applaudirlo si radunano una ventina di fedelissimi, che interrompono il suo intervento tre o quattro volte per gli applausi, come ai primi giorni. Gli assessori, ormai ex – alcuni rimarrano, altri cadranno – si riuniscono ad ascoltare il suo discorso nella sua stanza, proprio affianco all’aula consiliare. DIMISSIONI SFIORATE Petrangeli, scaricato ieri dal Pd e silurato anche da Sinistra Beni Comuni, Api e Rete dei Cittadini, confessa di aver pensato seriamente alle dimissioni (“Sono stati due giorni complessi, il primo anno si sta chiudendo in maniera molto burrascosa, ma dimettermi avrebbe significato arrendersi e deludere i 15mila che ci hanno votato”) e rilancia la sua azione amministrativa: “Ripartiamo da qui – scandisce – il mio partito è la città e la priorità è il lavoro”. La situazione è precipitata in fretta e il sindaco ripete due, tre volte, che quella fatidica riunione di maggioranza è stata eccessiva, troppo aspra, e che tra i partiti della coalizione non ci sono divisioni così forti sul programma. MANUALE CENCELLI Allora viene da pensare, nemmeno troppo maliziosamente, che il problema siano le poltrone, i posti di comando, ma Petrangeli spiega che nella formazione della nuova squadra di governo non si farà strattonare e non userà la logica di spartizione da manuale Cencelli. Chissà come la prenderanno i partiti. QUATTORDICI MESI Intanto Petrangeli ricorda che “quattordici mesi fa la città ha deciso di liberarsi da una politica che la stava riducendo sul lastrico. Fu un risultato al di sopra di ogni aspettativa. Ancora oggi c’è la speranza che si possa costruire una città migliore, non si può infrangere questo sogno. Dopo la riunione della coalizione, avevo l’intenzione di dimettermi. Ma sarebbe stato un segnale di resa e una responsabilità storica, quella di dimettere 15mila persone. Abbiamo fatto un lavoro straordinario per tenere in piedi la baracca. È stato evitato il dissesto. Ma abbiamo ancora tantissime cose da fare. Il centrosinistra può trovare la convergenza sui vari temi e chiedo un atto di responsabilità a tutti. Ripartiamo da qui”. Poi passa in rassegna le cose da fare, dall’Alberghiero alla Rieti-Torano, all’apertura della Rieti-Terni, e riepiloga quanto già fatto: “Abbiamo forse sbagliato qualcosa, abbiamo peccato un po’ nella partecipazione dei cittadini, anche se per la legalità e la trasparenza l’obiettivo è stato raggiunto, ma stiamo anche dando un segnale a questa città: ci si può fidare delle istituzioni. Eurojunior e Ric Festival ci hanno proiettato fuori dalle nostre mura”. GIUNTA IN VENTI GIORNI Il mantra è che bisogna “ragionare del futuro della città nell’esclusivo interesse dei cittadini”. Sull’azzeramento, il punto è questo: “Sapevamo che sarebbe stata necessaria una verifica dopo un anno. Ho deciso di azzerare la giunta con il consenso degli assessori. Se in questi quindici-venti giorni non sarò in grado di presentare una giunta convincente sarò costretto a dimettermi”. Subito al lavoro, dunque, per la squadra, in cerca di nuovo slancio. PARTITO DEMOCRATICO Il Pd, a stretto giro, consegna alla stampa la propria soddisfazione “per le parole pronunciate dal sindaco Petrangeli nel corso della conferenza stampa di oggi. Prendiamo atto che i temi e le problematiche che il PD ha scelto di porre all’attenzione con il massimo della chiarezza e della trasparenza sono stati rilevati, e ci poniamo con il massimo senso di responsabilità, e con la dovuta umiltà, a disposizione del sindaco per individuare le soluzioni necessarie a rilanciare l’azione amministrativa per il bene della città”. Mettere da parte i personalismi e pensare all’interesse comune sarebbe già un buon primo passo. (di Nazareno ORLANDI) Foto: Gianluca VANNICELLI/Agenzia PRIMO PIANO ©

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