UN MESE FA LA MORTE DI GIGI PEROTTI, GLI AMICI LO RICORDANO COSÌ

Ad un mese dalla scomparsa di Luigino “Gigi” Perotti (LEGGI), figura conosciutissima a Rieti e soprattutto a Madonna del Cuore, gli amici del quartiere, che lo frequentavano sin da giovanissimo e passavano molto tempo con lui, hanno voluto ricordarlo con una breve ma intensa lettera, che RietiLife volentieri pubblica, anche perché piena di sentimento e di riferimenti alla storia locale e non.

 

“Luigino della Madonna del Cuore era nato in via Fioravante, la prima traversa di via Rosatelli, dove è sempre vissuto in quella casa distrutta da un bombardamento ma lì ricostruita dalla madre e dal padre (guardia comunale), poi con la famiglia che aveva creato. Gigi era una vera colonna del quartiere Madonna del Cuore, dall’indimenticabile andatura, dalla carnagione e i capelli scuri e irti, che lo facevano sembrare un brasiliano. Anche quando ha indossato per anni la maglia del mitico Onarmo sembrava un sudamericano. Poi la sua grande passione: il culturismo. Con Polletti, Renzo Bergamini e Beraldo avevano attrezzato una palestra nella cantina di Renzo, costruendosi i pesi da soli. E giù con i bicipiti, i tricipiti, i pettorali, i dorsali eccetera. Gigi si era costruito un fisico degno di Mister Universo. Cominciò a lavorare all’ACI e dopo un po’ si comprò una splendente 850 Coupé giallo ocra, lasciando a bocca aperta tutti gli amici. Girava sempre nel quartiere con il suo cane lupo, amico di lunghe e quotidiane camminate. Lo trovavi lì, sotto le piante della Rotonda, che parlava e discuteva animato con tutti. La Juventus, la squadra del cuore, la conosceva meglio di Agnelli; era tifoso ma critico, obiettivo dei giudizi sui bianconeri. Gli piaceva il ciclismo – ma un po’ tutti gli sport – che seguiva leggendo i giornali sportivi, prima al Bar di Gino e Rosina e ultimamente al bar che adesso sta nei vecchi locali degli “Spacci della Viscosa”. Anche la Lirica era una sua grande passione, mi diceva che aveva una bella raccolta di arie famose e le conosceva tutte molto bene. Schivo delle tecnologie ma interessato a come funzionavano, spesso, lì al bar, cercavo di dargli qualche spiegazione, ma Gigi restava un conservatore. Ho voluto ricordarlo con queste poche righe ad un mese dalla sua scomparsa, anche a nome di tutti gli amici della Madonna del Cuore. Ciao Gigi” (lettera di Aldo Lafiandra) Foto: Diano FESTUCCIA ©

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