MAURIZIO LISCI, UN LEONE NEL DESERTO

È una corsa talmente massacrante che gli è bastato arrivare 32esimo per conquistare una medaglia. La medaglia che Maurizio Lisci ci ha mostrato al suo ritorno (nella foto) e che vale come un attestato di coraggio che la 100km del Sahara assicura a chi riesce a finirla. Il runner sabino è tornato a Rieti dopo l’avventura in Senegal, quattro giorni consecutivi tra le dune del deserto, la savana, la sabbia dell’Oceano e i villaggi locali. “Ho avuto qualche problema a duna spalla ma nel complesso è andato tutto molto bene – ha raccontato Lisci a RietiLife – è stata durissima, quattro giorni di fila, più i trasferimenti in pullman, spesso molto lunghi, tra una tappa e l’altra. La temperatura era elevate, ben sopra i 30 gradi, ma è logico, eravamo a due passi dall’equatore. Abbiamo attraversato i villaggi del Senegal, toccando con mano la povertà assoluta e paesaggi straordinari come quello del parco di Djoudj o il Lago Rosa. Per ampi tratti non ho gareggiato da solo, ma insieme ad altri concorrenti, con i quali ho potuto anche scherzare, e per alimentarmi ho mangiato molto parmigiano”. Lisci, alla sua seconda partecipazione, ha terminato la prova con il tempo di 11 ore, 17 minuti e 54 secondi. La vittoria è andata al tedesco Vittek, sugli italiani Romano e Plebani. Il sabino ha corso con indosso lo stemma di RietiLife, il marchio Made in Rieti, il sindacato di polizia Sap, e gli sponsor Ristorante Mabì, Ottica Curci, Mariani Sport e Birra Alta Quota. Giusto il tempo di respirare, adesso: a fine aprile, Lisci, che nella vita è un Ispettore di Polizia, tornerà a faticare alla 100km della Val D’Orcia. Chi si ferma è perduto. Foto: Gianluca VANNICELLI/Agenzia PRIMO PIANO © 13 Marzo 2013

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