“PASQUALE DA CITTADUCALE”: SCHWAZER, PASQUALE VS SAVIANO !

Tanto rumore e tanto interesse. Ecco cosa provocano a volte le mie uscite, i miei pezzi, i miei articoli su Rietilife.it che mi ospita mi concede spazio e, molto spesso, mi sopporta nonostante in alcune circostanze non condivida le mie esternazioni. Forse il bello è proprio questo: da una parte un battitore libero, ovvero Pasquale, dall’altra una cerchia nutrita di lettori, un numero spropositato di contatti unici come mi continua a dire il direttore, che oltre a fruire di Rietilife segue la mia rubrica commentando, nel bene e nel male, ogni mio articolo. Stavolta, nel caso del pezzo riguardante Alex Schwazer le cose hanno assunto una piega a dir poco incredibile. Partendo dal presupposto che ognuno è libero di dire la sua, compreso me che però ho il vantaggio di poterla riportare su Rietilife, stavolta la mia personale considerazione sull’atleta italiano trovato positivo al doping a pochi giorni dalla gara alle Olimpiadi di Londra, ha scatenato un putiferio, una vera e propria sommossa nei miei confronti tanto che il direttore, Emiliano Grillotti, si è preoccupato un tantinello di più dicendomi di averla fatta grossa… (tranquillo director… non ci sono estremi per querele e comunque scarica le colpe e gli insulti sempre su di me). Il mio pensiero su Alex Schwazer non cambia di un millimetro rispetto a quanto scritto perché proprio in virtù di quella libertà di cui sopra, ho voluto mettere nero su bianco quello che altri non hanno avuto il coraggio di scrivere.  Siamo bravi (plurale maiestatis!) a fare i moralisti (falsi), i perbenisti (falsi), assurgendo quasi sempre il ruolo di innocentisti specie nei confronti di chi si pente, piange e cerca il perdono in diretta, via satellite. Schwazer ha sbagliato, pagherà per questo, ma non capisco perché bisogna essere clementi o chiudere il famoso occhio sia nei giudizi che nelle considerazioni. Tornando al caso specifico, l’articolo su Rietilife, ho ritenuto necessario tornare sull’argomento dopo aver letto i commenti lasciati dai lettori a margine del mio intervento. Intanto ringrazio quella lettrice (anche se sostiene che l’educazione non è il mio… lato migliore!) che ha postato addirittura un intervento nientemeno che di Roberto Saviano che da buon italiano, o da italiano buono, ha sì ammesso lo sbaglio di Schwazer ma tutto sommato ha cercato di farci capire che in fondo si può anche sbagliare e perdonare. Sono molto lusingato del paragone e dell’accostamento all’autore di Gomorra, ma vorrei chiedere a chi ha postato il pezzo e allo stesso Saviano cosa pensano di quei ragazzi, nostri figli e non, che fanno uso di sostanze che vengono additati con il termine “tossici” e spesso allontanati perché “drogati”, i quali non vanno in Tv e molto spesso non fanno in tempo a pentirsi e piangere perché muoiono prima. Non ho ancora letto un articolo del grande Saviano a difesa di tutti quei ragazzi rimasti incastrati nel mondo, quello sì squallido, della droga e, vi assicuro, non per vincere una medaglia. E se riflettete capireste che Schwazer stava facendo uso di sostanze proibite, si stava materialmente drogando per arrivare a vincere da dopato le Olimpiadi, rimanere sulla breccia, continuare a far soldi e spot. Quindi mi chiedo: come si fa a condividere un pezzo di uno che difende chi si droga e poi va in Tv a piangere perché l’hanno preso con le mani nella marmellata? Vorrei informarvi che si può morire di eroina, ma alla lunga anche di Epo.  Poi vorrei precisare, rispondendo quindi ad altri commenti, che nel mio intervento non ci sono insulti di nessun genere nei confronti di Alex Schwazer (basta rileggere il pezzo) ma soltanto espressioni, per alcuni colorite, che però da qualche tempo in qua fanno parte del lessico giornaliero di ciascuno di noi. Frasi tipo: coglioni, palle, culo ecc. ecc. si leggono sui giornali, si ascoltano molto spesso in Tv e accompagnano quei pezzi, vedi il mio, che vogliono suscitare interesse proprio per quelle vicende che non avremmo mai voluto commentare. Per ciò che riguarda il francesismo legato al “vaffa”, molti non sanno che da qualche anno questa parola, prima ritenuta un’offesa, è stata sdoganata dalla Cassazione che con una sentenza ne ha di fatto concesso l’uso. Mi dispiace solo per “l’accusa” nei confronti di Rietilife che ha pubblicato il pezzo definito da un  lettore, che comunque ringrazio per la sua attenzione, squallido e mediocre. Foto (da tv): RietiLife © 12 Agosto 2012

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