LE OLIMPIADI VISTE DA STEFANO MARIANTONI

LONDRA – Verde e oro. Verde come le sacre e coccolate zolle di Wembley. Oro come il sogno brasiliano di sfatare il tabù olimpico nel football. Il tempio del calcio è pronto per accogliere la torcida sudamericana della finale col sorprendente Messico. Torcida che raccoglierà il testimone dei cinque cerchi ed è a caccia di testimonial per Rio 2016. Brasile che a poche ore dalla fine è impaludato nelle zone medio basse del medagliere (28esimo, con solo due ori, due argenti e 8 bronzi). Ma che dalle sue squadre finaliste si aspetta molto, pallavolo inclusa. Tra quattro anni, il 5 agosto al Maracanà, nella famiglia olimpica tornerà il golf (assente dal 1904) e si affaccerà il rugby (nella versione a sette) e rimbalzerà in tutto il pianeta il logo di Rio 2016, che racconta un abbraccio tra culture diverse, contenute in una forma ispirata al profilo unico della città affacciata sull’Atlantico. L’entusiasmo bizzarro e contagioso dei brasiliani ha colorato Londra 2012. Dalle olimpiadi del rigore e dei controlli a tappeto, si passerà a quelle della festa e del carnevale. Ma ci saranno ancora Bolt e Rudisha, a dettare legge. Nelle agenzie dei bookmaker, su loro, si può già scommettere. Foto: Mariantoni © 11 Agosto 2012

Print Friendly, PDF & Email