“PASQUALE DA CITTADUCALE”: PALOMBI TOM – TOM!

Adesso basta. Non se né può più di Stefano Palombi e del suo Rieti calcio. Di una farsa che va avanti tanto quanto Beautiful, come scritto anche da RietiLife. Il direttore non era molto d’accordo che scrivessi  questo pezzo, ma l’ho convinto poichè una riflessione da esterno, ma da uno che ama il calcio e che, di striscio, ha seguito la vicenda inerente alla prima (forse) società di calcio reatina, poteva starci. Rieti calcio, dunque, che dovrebbe rappresentare il popolo reatino in tutte le sue forme. Invece mi pare, anzi ne sono certo, che la cosa non è così. Ma cosa vuole davvero Stefano Palombi, padre-padrone del Football Club Rieti? Mi sono fatto un giretto sul web, ho rispolverato vecchi articoli delle testate reatine, ho letto cose, mi sono documentato tramite conoscenti, ho ascoltato le parole (anche di stima) del direttore di Rietilife, ho letto le ultime, anche le istanze da parte della tifoseria, e mi sono fatto un preciso identikit e soprattutto una precisa idea, del tutto personale visto che non ho il piacere di conoscerlo, sull’avvocato Stefano Palombi solo ed unicamente in qualità di presidente del Rieti calcio. La prima cosa che mi viene in mente è la seguente: ma perché, egregio avvocato, dopo tutti questi anni si ostina a rimanere sulla poltrona del Rieti nonostante ci sia una tormentata e annosa ostilità nei suoi confronti? E’ forse una questione di soldi? Se è vero che ne sta chiedendo tanti, forse debbo ricordale un vecchio articolo uscito su questo giornale (http://www.rietilife.it/?p=8859) circa il suo mondo, totalmente capovolto? Cosa vuole davvero egregio avvocato? Circola voce, pare, che vorrebbe conoscere gli acquirenti di un gruppo assemblato dai vertici cittadini. Ma cosa gliene frega a lei di chi, eventualmente, acquisterà la sua società? Se ritiene congrua una possibile offerta, perché non cede tutto e se ne rimane nella Capitale cancellando dal suo tom-tom la strada che per dieci anni lo ha portato presso lo stadio Manlio Scopigno? Eppoi, mi perdoni caro avvocato, ma circola voce, e lei sa meglio di me che due indizi fanno una prova, che di soldi ne ballano diversi, (?) almeno per quelle che sembrerebbero essere le sue richieste. Scusi, ma cosa sta vendendo? Una villa vista mare affacciata sul porto di Montecarlo? Un attico vista piazza di Spagna con possibilità di tuffo nella barcaccia, con Trinità dei Monti come trampolino? Un appartamento a Miami? Se non sbaglio lei sta tentando (in modo davvero goffo) di vendere una società di Eccellenza Laziale!!! Mica il Real Madrid!! Scusi ma il suo mondo oltre che capovolto, mi sembra essere in centrifuga come nell’ultimo modello doppiaclasse A della lavasciuga Candy. Ho letto su Rietilife che ha svuotato lo stadio e del suo trasloco presso una sua collega che opera nel centro città… ciò a dire che davvero intende andarsene. E allora, caro avvocato, se ne vada, cosa sta aspettando, non dia ulteriore angoscia ad una città he lo sta sopportando oltre ogni limite umano e che non né può più di assistere a scenette del genere. Ogni anno una storia, ogni anno un lamento, ogni anno un “grido d’allarme”, ogni anno lo stesso identico errore. Sia da parte sua, sia di chi lo “costringe” a rimanere. Chiuda col calcio reatino, chiuda la società (tanto in Eccellenza, mi dicono, ce n’è un’altra che potrà rappresentare Rieti) e lasci perdere tutto. Lo stesso avviso vorrei arrivasse al nuovo sindaco e al nuovo assessore allo sport: non fate il suo gioco perché alla fine vi si ripercuoterà contro. Anzi, come  accade sempre, eventualmente rimanesse e vi fosse una richiesta in merito per tornare, mandatelo a giocare al Vecchiarelli di Villa Reatina (applicando così come per tutti le tariffe comunali) e saldate i cancelli dello stadio; perlomeno risparmiereste, mi pare, 200 mila (mica bruscolini) euro all’anno. Con affetto. Il vs. Pasquale. Foto: Gianluca VANNICELLI/Agenzia PRIMO PIANO © 23 Giugno 2012

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