COSTINI: ” ECCO PERCHE NON ANDRO’ A VOTARE “

Al fine di evitare inutili perdite di tempo ai sensali del centrodestra, impegnati in queste ore in febbrili trattative di compravendita, ritengo opportuno chiarire che il sottoscritto in occasione del ballottaggio p.v. non si recherà a votare. Le motivazioni che mi impediscono di scegliere Simone Petrangeli, credo siano evidenti in relazione alla mia storia ed identità politica: mai potrei riconoscermi, neanche in un’elezione amministrativa, in un candidato espressione di una cultura materialista, caratterizzata dal relativismo etico, propugnatrice di valori antitetici alla Tradizione ed alla identità più profonda del nostro popolo. Ma con altrettanta fermezza mi è impossibile votare un candidato, Antonio Perelli, espressione di un gruppo di potere che ha devastato finanziariamente e soprattutto moralmente la città, ne possono farmi cambiare idea i tentativi, alquanto maldestri, di rivendicare una discontinuità, declamati nei proclami (ed in parte pure smentiti) ma che nella sostanza sono smentiti dalla composizione della compagine. A dettare la linea di un’amministrazione non è la giunta ma il consiglio comunale, è onestamente guardando gli eletti del centrodestra, soprattutto nel caso di vittoria, mi è difficile immaginare un sostanziale cambiamento di rotta rispetto al passato; mi è difficile immaginare discontinuità dal costruttore rampante e senza scrupoli, da ex assessori che hanno segnato in modo indelebile  un metodo di gestione del potere finalizzato al proprio tornaconto, a meno che qualcuno immagini che la novità possa giungere dal congiunto di un dirigente comunale, assurto alle cronache locali per il proprio protagonismo. La realtà è che il centrodestra si presenta al ballottaggio uguale a se stesso, con un disperato tentativo di lifting raffazzonato e poco credibile, terrorizzato unicamente dalla perdita di quel potere che ne è anche l’unico valore fondante allo stato attuale. E questo centrodestra è altrettanto lontano dalla mia concezione della politica, antitetico in termini valoriali e di concretezza d’azione quanto l’altro schieramento. Nel gruppo di potere che appoggia Perelli io non ritrovo i valori della trasparenza, del disinteresse personale nell’agire politico, della preminenza dell’interesse comunitario su quello individuale, della fermezza e dell’integrità, della meritocrazia, della giustizia sociale, non ritrovo cioè quelli che sono i valori fondanti della Destra, almeno per come io l’ho intesa e vissuta. L’unico vero rammarico è che nel disastro collettivo abbia perso la propria dignità anche Antonio Cicchetti, unica figura intorno alla quale era immaginabile ricostruire una nuova aggregazione, trasformatosi in commerciante di consensi, protagonista di un grottesco tentativo di acquisizione dell’UDC,scavalcando il partito locale attraverso noti personaggi romani, in un’azione in perfetto Rositani style, lontana anni luce dal suo storico agire. Anche la fedeltà alla maglia non può, a mio parere prescindere dal mantenimento di una coerenza con la propria storia. Per tutti questi motivi non andrò a votare, nella speranza che domani a Rieti ed in Italia sarà possibile ricostruire un’aggregazione politica che dia corpo ai valori ed all’identità più profonda del nostro popolo, nella quale potermi riconoscere e per la quale poter combattere senza vergogna. Tanto dovevo, anche per chiarire, senza interpreti la mia posizione ai quattro gatti che in questi anni hanno creduto nella mia azione politica, e, in qualche modo mi hanno stimato. Questa posizione non è in alcun modo vincolante per l’Associazione Area Rieti, i cui dirigenti avranno modo, se vorranno di dare le indicazioni che riterranno più opportune. Da ultimo ritengo necessario ringraziare Silvio Gherardi, un uomo che ho avuto l’onore di sostenere in questa campagna elettorale, un signore vero con valori profondi, capace di uscire pulito ed incontaminato dalla palude della politica, una grande opportunità che il centrodestra e soprattutto Rieti ha perso, l’unica figura che realmente ci avrebbe permesso di guardare con una speranza al futuro. Ma la nostra città è famosa per i treni persi. Foto: Emiliano GRILLOTTI © 15 Maggio  2012

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