“PENNA E CALAMAIO” DI MONICA PULITI

TAGLI AI SERVIZI MA NON AGLI SPRECHI –

Una manciata di deroghe, forse 10, che non riusciranno a coprire neppure i pensionamenti (40 complessivamente) in programma da qui alla fine dell’anno. E’ una sanità a tinte fosche quella che va delineandosi nel prossimo futuro. Non fosse bastata la chiusura, l’anno scorso, degli ospedali di Magliano Sabina e Amatrice, pesante tributo pagato dal territorio al piano di rientro dal deficit sanitario varato dal commissario ad acta Renata Polverini, ci si mettono ora le paventate dismissioni di servizi (neonatologia al de’ Lellis e Tao e Ares 118 a Magliano), che costituiscono un ulteriore impoverimento del sistema sanitario, a tutto vantaggio di Asl e strutture ospedaliere fuori dei confini provinciali e regionali. Chiusure e dismissioni che, si pensa, possano risanare le casse della sanità laziale innescando, però, una serie di altri processi, il più vistoso dei quali è la crescita della mobilità passiva. Aumenteranno cioè i reatini che, non trovando risposte in loco, rivolgeranno inevitabilmente la loro richiesta di cura laddove non rimarrà inevasa. Per non parlare dei disagi, legati a viaggi e trasferimenti, che non pesano sui bilanci e sui costi della Regione, ma incidono pesantemente sulla qualità della vita degli utenti reatini, per lo più anziani. La domanda che torna, in questo ambito come in molti altri in cui si è applicata una gestione improntata al rigore, è perché si continuino a tagliare i servizi e non gli sprechi di cui la sanità, tanto a livello nazionale che regionale, ci offre quotidianamente brillanti esempi. Foto: Emiliano GRILLOTTI © 20 Aprile 2012

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