RIETILIFE INTERVISTA… CHICCO COSTINI

RL: Chicco Costini, come va?
C: Benissimo, estremamente rilassato.

A proposito, ma perché la chiamano Chicco?
Perche dovevo nascere il giorno di San Francesco invece sono nato in ritardo così mio padre, contrariamente a quanto avrebbe voluto mia madre, ha pensato di mettermi il nome di mio nonno. La rivincita di madre è stata che da allora mi chiamano tutti Chicco (diminutivo di Francesco) tant’è che quando i miei amici telefonavano a casa chiedendo se c’era Felice lei rispondeva “quì non c’è nessun Felice”.

Qualche aggettivo per descrivere il momento storico-politico del nostro Paese?
(…ride) Siamo nell’epoca dei vampiri, la tecnocrazia sta distruggendo il popolo, viviamo il peggior periodo dell’era moderna.

E della nostra citta?
Terrificante, città grigia, senza speranza traditi da tutti. Regna la rassegnazione.

Ma lei è stato al governo di questa città, cos’ha fatto per renderla più colorata?
Il tentativo è stato innanzitutto di cercare di diffondere ottimismo, attraverso i “piani integrati” e il progetto “plus” ho pensato di immaginare un futuro diverso per questa città.

E com’è andata?
Qualcuno ha raccolto la sfida, qualcuno invece m’ha cacciato. I piani integrati sono stati rifiutati per motivi ideologici e politici, di quest’ultimo però ne vado fiero, non ci sarebbero stati per nessuno facili guadagni. Nessuno ha mai motivato con argomentazioni concrete tali rifiuti, che non fosse solo il fatto che io sono antipatico.

Costini, lei è antipatico?
Sono orgogliosamente antipatico.

Un suo amico politico.
Troppo facile, Gianni Alemanno. Ci lega un amicizia trentennale, ci siamo conosciuti in un momento in cui la politica era più divertente, in mezzo alla strada, condividendo dei sogni. Non esiste amicizia più forte di quella che nasce su un sogno condiviso. E’ stato il fratello maggiore che non ho avuto, ha seguito tutta la mia vita politica e non, anche se ultimamente non sono sempre in linea con le sue scelte.

E un suo nemico?
Mario Monti.

Se oggi le dicono fascista s’incazza?
Non mi sono mai incazzato per questo, mi fa anche piacere, vuol dire che ho un identità anche se il fascismo non c’è più, oggi siamo altro.

Come preferisce essere chiamato?
Militante nazional popolare, inserendo in questa definizione la  politica e non poltrone, militanza e sacrificio forte identità nazionale, sovranità appartenente al popolo e non in aristocrazie che oggi non hanno ragion d’essere, perche spesso non sono i migliori ma i più ricchi.

Ma fascismo e comunismo hanno idee in comune?
Certamente si. E’ soltanto una semplificazione storico-geografico, non ho problemi a dire che molto spesso mi sono trovato d’accordo con la sinistra che con quella definita destra, ma oggi parlare di questo non ha più senso.

Berlusconi è di destra?
E’ di Mediaset.

L’ultima volta che ha cantato “Faccetta Nera” sotto la doccia?
(ride…) Stamattina. E’ una delle poche canzoni che mi ricordo.

Le piace Rietilife?
Tantissimo. Come potrei dire il contrario visto che sono anche il re degli strappi. (“Lo strappo”, rubrica di RietiLife)

Giochiamo: un giorno da Presidente del Consiglio o una notte con Charlize Theron?
(ride…) Decisamente la notte con Charlize Theron.

Per quale squadra fa il tifo?
Lazio. Sono stato un ultrà della squadra biancoceleste.

Costini, chi guiderà il Comune di Rieti?
Il meno peggio.

Cosa manca a Rieti e ai reatini?
Credere in se stessi. Non siamo figli di un Dio minore, dovremmo avere un pò più di orgoglio della propria  appartenenza. La situazione che viviamo non è solo causa della cattiveria degli altri ma anche in parte della nostra chiusura mentale.

La chiusura mentale è dettata anche dall’isolamento in cui viviamo?
No. Non credo che questo derivi dallo stato in cui versa la  Salaria o dalla ferrovia che non c’è. La differenza la può fare la generazione dei trentenni.

E ci sono trentenni a Rieti in grado di far questo?
Ce ne sono sempre meno ma comunque dipende da loro. Lo debbono dimostrare, se credono in se stessi e hanno dei sogni forse ce la faranno, hanno sicuramente più forza dei sessantenni. Debbono combattere veramente e non solo a parole per avere un futuro diverso.

Dia un voto all’ultima giunta Emili.
(si accende una sigaretta) Sei meno meno.

Quindi sei meno meno anche per lei visto che ne ha fatto parte.
Certo. Potevo far di più. Il secondo mandato Emili non ha avuto nulla a che vedere con il primo: me ne sono reso conto troppo tardi.

Si candiderà alle prossime elezioni?
Se nessuno condividerà il nostro progetto di città, si.

E se lo condividesse il centro sinistra?
Se esistesse il centro sinistra potremmo allearci con loro, ma purtroppo il centro sinistra oggi sta giocando un derby tra gli amici e i nemici di Fabio Melilli e non credo che di questo ne possa beneficiare la città. Il Pd non ha ancora presentato un programma e un’idea di città L’unico che rispetto e stimo è Simone Petrangeli che ha una sua idea ben precisa che però ovviamente è totalmente diversa dalla mia. Ho quindi difficoltà a capire con quale centro sinistra mi dovrei alleare e, con rispetto parlando, credo anche che Rieti non abbia bisogno di un altro sindaco pensionato.

Per chi voterebbe alle primarie del centro sinistra?
Senza alcun dubbio per Simone Petrangeli.

Sposerebbe una comunista?
Sono diciassette anni che sto con una ragazza di sinistra.

Ma dice sul serio?
Certamente, mi spaventerebbe di più avere accanto una donna che non abbia un’idea politica. E’  un’esperienza sempre stimolante potermi confrontare con lei.

Magari tifa pure per la Roma.
No, per fortuna tifa per il Torino.

Chi sarà il prossimo Presidente della Repubblica?
Sarà un banchiere.

Si sente parte della casta?
No. Non ho mai usato il potere politico per avere privilegi. La casta nasce quando si perde il contatto con la gente ed io credo di non averlo mai perso.

Quindi non ha mai chiesto un biglietto gratis per la Tribuna allo Stadio?
Mai. E poi le partite le ho sempre viste unicamente dalla curva.

Che ne pensa di un Sindaco donna a Rieti?
Non ho mai fatto differenza tra uomini e donne ma solo tra persone intelligenti e non. Le donne poi sono spesso migliori di noi.

Rieti potrebbe avere un sindaco donna?
Si. Si potrebbe creare uno scontro elettorale tra Annamaria Massimi e Lidia Nobili, in questo caso appoggerei più che volentieri la Nobili, anzi l’idea non mi dispiacerebbe affatto. E’ uno dei politici più attivi sul territorio.

Ci dica il suo motto.
(ride…) Boia chi molla. Ma anche una frase di Ezra Pound “se un uomo non è disposto a rischiare per un’idea o non vale niente l’uomo o non vale niente l’dea”.

Le piace la fotografia?
Moltissimo.

Cos’è l’otturatore?
Un dispositivo per chiudere un buco? (ride…)

Che ne pensa di Gianfranco Fini?
Che non ha mai avuto a che fare con il nostro mondo.Non è mai stato uno di destra, è un ottimo democristiano.

Gioco della torre: chi butta giù tra Giuseppe Emili e Fabio Melilli?
Mi butto giù io.

Tra Giuseppe Emili e Antonio Cicchetti?
Tengo su Cicchetti.

Tra Franco Simeoni e Annamaria Massimi?
Crolla la torre.

Tra Obama e Bush?
Butto giù gli Stati Uniti.

Tra la Merkel e Sarkozy?
Tutti e due decisamente.

Il politico internazionale che le piace di più?
Vladimir Putin, è l’ultimo grande nazionalista europeo.

Costini, la ringraziamo per la sua disponibilità, che ne pensa di questa intervista?
Mi è piaciuta molto, spero solo di non dover cambiare città da domani.

Foto: Gianluca VANNICELLI/Agenzia PRIMO PIANO © 22 Dicembre 2011

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